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Caltanissetta,
la “terra dei castelli” è tra le province siciliane
quella più lontana dagli itinerari turistici tradizionali,
ma è sicuramente un luogo dove poter riscoprire e conoscere
le tradizioni e la cultura del passato.
Geografia
La provincia di Caltanissetta si estende per una superficie di 2128 Kmq e comprende
22 comuni. Morfologicamente è distinta in due regioni: l’altopiano
zolfifero e la pianura fertile di Gela, attraversata dai fiumi Salso, Gela
e da alcuni affluenti del Platani, in maggioranza corsi d’acqua a
regime torrentizio e a carattere stagionale, con magre estive accentuate
dalla permeabilità dei terreni.
Clima
Nella fascia costiera della provincia di Caltanissetta il clima è temperato
anche se la temperatura media annua (15,7°) è tra le più basse
della Sicilia. Insufficienti le precipitazioni in tutto il territorio.
Economia
L’economia nissena è oggi fortemente influenzata dalle vicende
dell’altopiano zolfifero che deve affrontare il problema della riconversione
produttiva sia per le attività connessa all’estrazione dello zolfo
sia per le attività connesse all’estrazione del salgemma. Entrambi
i settori, nell’ultimo periodo, hanno registrato una contrazione della
manodopera. L’attività agricola è più dinamica nella
zona sud orientale con colture cerealicole e di olivi, viti e mandorli. Nel
settore industriale è da ricordare il complesso petrolchimico di Gela.
Importanza sempre maggiore ha acquisito negli anni il turismo.
La
città di Caltanissetta
La città di Caltanissetta si estende oggi su una superficie di 415,94
kmq ed ha una impostazione moderna con ampie e rettilinee strade. La città ha
origini sicane ma il nome è di origine araba e significa “il castello
delle donne” poiché fu popolata da arabi provenienti dalla Tunisia.
Durante il periodo normanno si chiamò Calatanesat mentre nel XII secolo
Caltanixettum. Dopo il periodo aragonese, la città fu dominata, dal
1407 e per quattrocento anni finché non fu abolita la feudalità in
Sicilia, dalla famiglia Moncada. Da ricordare il ponte Capodarso costruito
nel 1553 da maestranze veneziane sul fiume Salso per favorire l’esportazione
dello zolfo. Nel 1818 la città divenne capoluogo di provincia. Nel 1838
alcune strade rotabili collegarono la città a Piazza Armerina, Canicattì e
Barrafranca. Durante i moti del 1848 la città partecipò alla
rivoluzione federale siciliana guidata da R. Settimo. Tra il XIX e il XX secolo è stata
spesso protagonista nelle cronache per le sciagure minerarie.
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